Un meraviglioso buongiorno da un GLICINE di tonalità lavanda, morbidamente adagiato sulla "mia mensolina fiorita".
Il primo glicine arrivò in Europa nel 1816. A portarlo fu un inglese, il capitano Welbank che una sera di maggio del 1816 si trovò a cena da un ricco commerciante di Canton.
La cena si svolse sotto una pergola di glicine in fiore, una pianta che i cinesi chiamavano Zi Teng 'Vite blu'.
Nessun europeo aveva mai visto prima uno spettacolo simile ed il capitano Welbank si fece dare alcune piantine che portò in Inghilterra donandole al suo amico C. H. Turner, a Rooksnet nel Surrey. In questo giardino tre anni dopo, nel 1819, fiorì per la prima volta e da li si diffuse rapidamente in tutti i giardini del vecchio
continente.
Per il suo modello di crescita, il glicine dai fiori profumati è uno degli esempi più originali di vite rampicante legnosa, si sviluppa accrescendosi rapidamente con un costante movimento a spirale in senso orario o antiorario e, in questo, rappresenta la coscienza dell’uomo che si espande dai centri vitali dell’interiorità per estendersi a influenzare il mondo esterno.
L'antica arte geomantica taoista Feng Shui considera i grappoli penduli a cono dei fiori di glicine come l’equivalente dell’inchino o dell’inginocchiarsi in segno di onore e di rispetto.
La natura del glicine di avvilupparsi al sostegno con vigore e di propagarsi a ritmo impressionante e quasi invasivo, è interpretata dalla florigrafia (o linguaggio dei fiori) utilizzata in epoca vittoriana come un monito contro l'amore ossessivo o troppo passionale, di dipendenza esagerata dall’altro, che può diventare appunto troppo soffocante. Ma il glicine rappresenta anche la longevità e l’essenza dell’immortalità per la sua resistenza da record che arriva a superare il secolo.
Mi piace ricordare il nome di questo fiore nella lingua tedesca: 'Blauregen' che significa 'Pioggia blu' e auguro a tutti voi di sedervi o passeggiare sotto una pergola e lasciarvi colorare dalla pioggia azzurra del glicine. Buona Domenica.
Il primo glicine arrivò in Europa nel 1816. A portarlo fu un inglese, il capitano Welbank che una sera di maggio del 1816 si trovò a cena da un ricco commerciante di Canton.
La cena si svolse sotto una pergola di glicine in fiore, una pianta che i cinesi chiamavano Zi Teng 'Vite blu'.
Nessun europeo aveva mai visto prima uno spettacolo simile ed il capitano Welbank si fece dare alcune piantine che portò in Inghilterra donandole al suo amico C. H. Turner, a Rooksnet nel Surrey. In questo giardino tre anni dopo, nel 1819, fiorì per la prima volta e da li si diffuse rapidamente in tutti i giardini del vecchio
continente.
Per il suo modello di crescita, il glicine dai fiori profumati è uno degli esempi più originali di vite rampicante legnosa, si sviluppa accrescendosi rapidamente con un costante movimento a spirale in senso orario o antiorario e, in questo, rappresenta la coscienza dell’uomo che si espande dai centri vitali dell’interiorità per estendersi a influenzare il mondo esterno.
L'antica arte geomantica taoista Feng Shui considera i grappoli penduli a cono dei fiori di glicine come l’equivalente dell’inchino o dell’inginocchiarsi in segno di onore e di rispetto.
La natura del glicine di avvilupparsi al sostegno con vigore e di propagarsi a ritmo impressionante e quasi invasivo, è interpretata dalla florigrafia (o linguaggio dei fiori) utilizzata in epoca vittoriana come un monito contro l'amore ossessivo o troppo passionale, di dipendenza esagerata dall’altro, che può diventare appunto troppo soffocante. Ma il glicine rappresenta anche la longevità e l’essenza dell’immortalità per la sua resistenza da record che arriva a superare il secolo.
Mi piace ricordare il nome di questo fiore nella lingua tedesca: 'Blauregen' che significa 'Pioggia blu' e auguro a tutti voi di sedervi o passeggiare sotto una pergola e lasciarvi colorare dalla pioggia azzurra del glicine. Buona Domenica.
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