Buongiorno dalla mia mensolina fiorita oggi in "special Irish edition"🍀
Non potevo non mostrarvi i sorprendenti fiori che ho visto in questa terra.
Chiamarla "verde Irlanda" non basta. Infatti su tutta l’isola, dalle montagne al mare, macchie di giallo, arancio, bianco, cremisi, rosa porpora o viola splendono sulle mille sfumature di verde.
Le eriche abbarbicate sulle rocce si tuffano in mare insieme alle ginestre spinose, le fucsie danzano come ballerine su enormi siepi e la crocosmia arancione delinea i bordi delle strade.
Persino le fenditure tra le rocce accolgono piccoli capolavori della natura.
Vi invito a fare una passeggiata tra questi paesaggi e vi auguro una felice domenica, variopinta come questi fiori.
Cari amici, il buongiorno di oggi viene da una terra meravigliosa di cui questa pianta ne è il simbolo.
Si, avete indovinato,viene dall'Irlanda ed è il TRIFOGLIO.
Qui si chiama SHAMROCK, si dice che la sua forma a tre foglie sia stata utilizzata da San Patrizio durante le sue lezioni per rappresentare la santa trinità biblica (Padre,Figlio e Spirito Santo) con ciascuna entità integrata e parte del tutto; ma lo shamrock era venerato anche molto tempo prima dai Celti gallesi e dai sacerdoti druidi che affermavano avesse poteri magici.
I popoli d'Irlanda, videro nel trifoglio una fonte di cibo per il bestiame, molto abbondante su tutto il territorio per questo acquisì connotazioni di fertilità, abbondanza, stabilità e fecondità.
Come potete immaginare la parola trifoglio deriva dal latino trifolium che significa costituito da tre foglie.
A livello fitoterapico il trifoglio ha un effetto calmante che si palesa attraverso la sua infusione in acqua calda. E’ tra l’altro simbolo di fertilità perché in grado di sintetizzare in maniera perfetta l’azoto atmosferico “concimando” i terreni.
I fiori che sbocciano in primavera ricoprono i prati temperati con le loro tonalità di un delicato rosa-viola ma possono anche essere bianchi e hanno un dolce nettare molto amato da api e farfalle.
Eccezionalmente il trifoglio può avere quattro foglie, in quel caso è considerato un simbolo di buona fortuna a causa della sua rarità.
Secondo la tradizione irlandese, ogni foglia sarebbe il simbolo di una caratteristica diversa fortuna, più propriamente:
Rispetto
Abbondanza
Amore
Salute
Allora oggi...quadrifogli per tutti e buona domenica! 🍀
"Tre cose ci sono rimaste del paradiso;
Le stelle, i fiori e i bambini."
(Dante Alighieri)
Buongiorno cari amici,guardate che meraviglia questo fiore,si chiama DIGITALE,anzi, DIGITALIS PURPUREA.
Il nome deriva dalla sua forma che assomiglia alle dita di un guanto. Infatti è anche detta "ditale della Madonna", in inglese "Virgin Mary's glove" e in francese "Gant de Notre Dame".
Si credeva che questa pianta tenesse a debita distanza il demonio se coltivata in giardino.
La digitalis è nota sin dall'antichità e ricorre spesso in letteratura, da Ovidio alla poesia del Pascoli che ne porta il nome e la considera un "fior di morte".
Tutte le parti di questa pianta sono infatti estremamente velenose ma è la più importante tra i digitalici naturali che vengono impiegati nella cura dei problemi al cuore. È uno stimolante cardiaco, tuttavia lo scarto tra una dose terapeutica e una letale è davvero minimo.
Il folklore afferma che le volpi le facessero scivolare sulle loro zampe come guanti e stivali per rendere silenzioso il loro avvicinamento mentre cacciavano o razziavano i pollai.
Vi consiglio comunque di non regalare mai questo fiore poiché nel linguaggio dei fiori il suo significato è falsità.
Io dunque non ve la regalo, vi lascio i bei versi del Pascoli che parlano di lei:
"Quel fiore ha come un miele che inebria l'aria;
un suo vapor che bagna l'anima
d'un oblio dolce e crudele".
Buona domenica!
Un buongiorno multicolore dalla mia "mensolina fiorita". Non sono proprio riuscita a decidere quale fosse la più bella DALIA tra quelle che avevo fotografato,così ho fatto un collage per mostrarvene alcune.
Le dalie infatti sono fiori di grande variabilità, diverse nel colore, nella forma e nel portamento della pianta.
È originaria del Messico, da dove fu trasferita in Europa con grandi difficoltà, dovute principalmente al viaggio molto lungo che i bulbi dovevano affrontare.
In Europa, quello delle dalie fu un successo annunciato. I botanici del Seicento, infatti, ne furono entusiasti prima ancora di averle potute toccare con mano, grazie ai disegni inviati dagli esploratori del Nuovo Mondo. Per circa un secolo questi fiori rimasero appannaggio di pochi e si fecero ammirare solo sulla carta, fino a quando, agli inizi del Settecento, le prime radici tuberose fecero la loro comparsa nelle regioni mediterranee. La diffusione fu immediata e, almeno inizialmente, prese due strade diverse: quella delle serre, naturalmente, ma anche quella delle cucine. Le numerose ricette del tempo testimoniavano infatti i più disparati tentativi di rendere appetitosi i tuberi radicali, ma con scarsissimi risultati (pare che abbiano un gusto pessimo).
Ben più fortunata ebbe invece la via dei giardini, dove le dalie comparivano numerose e in sempre nuove versioni.
Il poeta Goethe era un grande
ammiratore di questo fiore, del quale ha, in più occasioni, elogiato la bellezza.
Alla dalia viene associato il significato di gratitudine e riconoscenza.
Regalatela per ringraziare una persona che ha fatto qualcosa per voi o magari semplicemente per esprimere riconoscenza a chi vi dona gioia ogni giorno.
Buona domenica d'agosto!
Un buongiorno raggiante dalla mia "mensolina fiorita", ho fotografato per voi oggi dei GIRASOLI sorridenti in piena campagna toscana.
Il nome latino è helianthus annuus e proprio come il nome comune significa "fiore del sole".
Con il suo ampio disco segue il sole nell'arco della giornata, in modo da ricevere la luce solare diretta per il maggior numero di ore possibile.
Gli helianthus sono originari del continente americano dove venivano coltivati per scopo alimentare dagli Aztechi e dagli Inca.
L'introduzione in Europa avvenne nel 1500, dove cominciarono prestissimo a venire coltivati prevalentemente per ricavarne olio dai semi.
La mitologia greca, attraverso le metamorfosi di Ovidio, ci racconta la storia della ninfa Clizia, del dio Apollo e del girasole. Apollo, secondo il mito, in quanto dio del sole attraversava con il suo carro infuocato il cielo mentre l'innamorata ninfa Clizia lo seguiva incessantemente con il suo sguardo. Fu così che Apollo, non interessato all'amore della bella Clizia, dopo nove giorni la trasformò in un Girasole.
Come non ricordare poi il quadro dei ‘Girasoli’ di Van Gogh, simbolo della felicità e dell'ottimismo di quel periodo, rimasto unico nella vita dell'autore.
I girasoli sono i fiori ideali da regalare per una laurea o per un amico o un collega che ha raggiunto un traguardo importante: con la loro solarità si prestano infatti a rappresentare vittoria e successo.
È anche il fiore perfetto da regalare a chi si vuole augurare una pronta guarigione o a cui si vuole infondere positività e ottimismo: regalare un girasole sarà come donare un raggio di sole.
E allora oggi ve lo regalo io, un girasole radioso e luminoso, a tutti, e buona domenica!