domenica 27 dicembre 2015

Vischio. Fortuna e armonia.

Un buongiorno magico dalla "mensolina fiorita" di fine anno che oggi vi regala il VISCHIO.
Dal latino "Viscum album", cosa bianca collosa, per via delle bacche.
Il vischio è una pianta aerea che non ha radici e per vivere necessita di un albero al quale attaccarsi. 
È dunque un parassita ma fin dall'antichità le fu attribuito un significato magico.


I Druidi veneravano il vischio sulle querce, lo consideravano manifestazione in terra degli dei che vivono in cielo, se usato bene aveva effetti curativi e miracolosi, se usato male poteva essere velenoso.
I Celti invece usavano coglierlo con un falcetto d'oro, vestiti di bianco, scalzi e digiuni.
Il vischio viene anche definita la "Pianta della Luna" grazie alle sue bacche bianche e lattiginose, che quasi brillano al buio. 


Nel linguaggio dei fiori è un simbolo di buon augurio: ghirlande di vischio vengono appese alle pareti della casa per garantire un anno di fortuna e di armonia familiare.
Durante il periodo natalizio diffusa è l'usanza, originaria dei paesi scandinavi, di salutare l'arrivo del nuovo anno baciandosi sotto uno dei suoi rami. Anche gli innamorati che si apprestano a vivere insieme la loro vita, con un bacio sotto un ramoscello di vischio possono sperare in un futuro radioso.


Essendo il nuovo anno ormai alle porte, vorrei donare a tutti voi un ramoscello di vischio sotto il quale baciare tutte le persone che amate e augurarvi tanta serenità e la pace nel cuore. Felice 2016 a tutti.

domenica 20 dicembre 2015

Stella di Natale. Dal Messico i "Flores de la Noche Buena".

Buongiorno cari amici, sulla "mensolina fiorita" di oggi l'Euphorbia pulcherrima meglio conosciuta come Stella di Natale o Poinsettia.
La sua particolarità che la rende così attraente sono le brattee, vale a dire delle false foglie (che vengono confuse con i fiori), colorate di rosso o rosa o bianco che si sviluppano sulla cima dei rami. 
I veri fiori sono piccoli e di colore giallo. In una infiorescenza ritroviamo numerosi fiori maschili ed un solo fiore femminile che una volta fecondato dà origine ad un frutto che ha al suo interno una capsula che contiene tre semi.


La storia ci rivela che Joel Robert Poinsett, ambasciatore degli Stati Uniti in Messico nel 1825 conobbe questo fiore quando viaggiò per Natale fino a Taxco e visitò la Chiesa di Santa Prisca, addobbata appunto con le stelle di Natale. Rimase affascinato dalla sua esotica bellezza e portò alcuni esemplari della pianta per coltivarli e propagarli nelle serre che aveva presso la sua casa, nel villaggio di Greenville, nella Carolina del Sud. Poinsett aiutò a diffondere la pianta, inviando esemplari a vari suoi amici orticoltori ed a molti giardini botanici degli Stati Uniti e dell’Europa. La Stella di Natale è conosciuta come Poinsettia negli Stati Uniti ed altri paesi anglofoni, in ricordo di chi tanto fece per propagarla e diffonderla come decorazione di Natale.


Dal secolo XIX, la Stella di Natale fece parte dell'ornamento delle chiese europee nelle feste natalizie e si sa che la Basilica di San Pietro in Vaticano fu adornata con Cuetlaxóchitl (nome originario azteco) la notte del 24 dicembre del 1899, provocando l'ammirazione di tutti i visitatori per la sua bellezza. Come l'astro che illumina il firmamento, il Messico regalò al mondo la Stella di Natale affinché adornasse le feste natalizie.
C'è una leggenda messicana molto dolce legata a questo fiore, l'ho copiata sotto, so che oggi siete tutti indaffarati, leggetela quando avete tempo. Buona domenica.

"Era la vigilia di Natale: in fondo alla cappella, Lola, una piccola messicana, in lacrime pregava: "Per favore Dio mio, aiutami! Come potrò dimostrare al bambino Gesù che lo amo? Non ho niente, neanche un fiore da mettere a piedi del suo presepe". D'un colpo apparve una bellissima luce e Lola vide apparire accanto a lei il suo angelo custode: “Gesù sa che lo ami, Lola, lui sa quello che fai per gli altri. Raccogli solo qualche fiore sul bordo della strada e portalo qui", disse l'angelo. "Ma sono delle cattive erbe, quelle che si trovano sul bordo della strada", rispose la bambina. "Non sono erbe cattive, sono solo piante Ma l'uomo non ha ancora scoperto quello che Dio desidera farne", disse l'angelo con un sorriso.
Lola uscì e qualche minuto più tardi entrò nella cappella con in braccio un mazzo di verdure che depositò con rispetto davanti al presepe, in mezzo ai fiori che gli altri abitanti del villaggio avevano portato. Poco dopo nella cappella si senti un breve sussurro, le erbe cattive portate da Lola si erano trasformate in bellissimi fiori rossi, di un rosso fuoco.
Da quel giorno le stelle di Natale in Messico sono chiamate " Flores de la Noche Buena", cioè: “Fiori della Santa Notte”

domenica 6 dicembre 2015

Gardenia. Il fiore all'occhiello.

Buongiorno a tutti, oggi sulla "mensolina fiorita" lo spettacolo coreografico della GARDENIA, arbusto sempreverde, caratterizzata da un fogliame verde scuro brillante attraente quasi come i suoi fiori bianchi e profumatissimi. 
Originaria dell'Africa meridionale deve il suo nome al naturalista scozzese Alexander Garden. Può essere coltivata in vaso o in giardino a mezz'ombra e quando si innaffia bisogna star attenti a non bagnare i fiori che si macchierebbero irrimediabilmente di giallo.

La Gardenia ha avuto una grande popolarità negli anni venti in quanto ad essa veniva associata la figura del "viveur, uomo mondano dedito ai piaceri e al divertimento" che la portava sempre all'occhiello.
Essa veniva inoltre offerta dagli spasimanti alla propria donna del cuore, la quale la appendeva sull’abito in occasione delle serate mondane o per recarsi a teatro.
Ma questo fiore è delicatissimo e di breve durata, così gli inglesi inventarono una fialetta di vetro da riempire con acqua, per tenere il fiore reciso fresco e bianco il più a lungo possibile. Un piccolo espediente, facilmente camuffabile, ma di reale funzionalità. 


Nel linguaggio dei fiori la Gardenia assume il significato di sincerità, viene regalato sia per dimostrare di essere stati sinceri, sia per invitare la persona a cui si regala a dire la verità.
Non è facile dire sempre la verità, a volte può ferire, va saputa dire, con delicatezza e pacatezza, proprio come suggerisce questo fiore. Buona domenica!

domenica 29 novembre 2015

Gerbera. La saggia.

Un buongiorno multicolore dalla "mensolina fiorita"che oggi ospita le GERBERE, (non chiamiamole margherite che si offendono).
Originaria del Sudafrica, prende il suo nome dal naturalista Gerber e fu introdotta in Italia soltanto nei primi decenni del Novecento. Nonostante esistano specie spontanee, adatte ad esser piantate nelle aiuole e nei giardini, la maggior parte vengono appositamente coltivate per la produzione di fiori.


Le gerbere sono di colore vivace e sgargiante e sanno ravvivare ogni ambiente, possono essere monocromatiche oppure di doppio colore con il centro di tonalità più scura e l’esterno chiaro o viceversa, inoltre il tipo di fioritura può essere doppia o semplice. In acqua durano a lungo soprattutto se                                                                                   sostenute da un filo di ferro avvolto sullo stelo.


Si è recentemente scoperto che da un punto di vista biologico sono estremamente benefiche per l’ambiente, in quanto sono in grado di svolgere un’azione depurativa dell’aria, hanno infatti la capacità di assorbire sostanze come il benzene e il tricloroetilene, e riescono tramite la loro traspirazione ad aumentare il tasso di umidità dell’aria.
La gerbera è detta "la saggia" nel linguaggio dei fiori per la varietà dei significati che da sempre la contraddistingue: giallo è il simbolo del lusso e del benessere; arancione della gioia e dell’allegria; rosso del successo; rosso scuro della costanza e della buona volontà; rosa dell’ammirazione sincera e, infine, bianca è il simbolo dell’estrema timidezza. 


Da un po' di tempo mi piace metterne una a lungo stelo sulla mia scrivania, ogni settimana di un colore diverso. Scegliete anche voi quella che più vi piace, sarà un'allegra compagnia. Buona domenica a tutti.

domenica 22 novembre 2015

Camelia. Fascino e pegno d'amore.

Buongiorno amici, per "la mensolina fiorita" di oggi ho scelto uno dei fiori più belli: la CAMELIA.
La camelia proviene dall'Asia e fu importata in Europa nel '700 dal religioso Joseph Kamel, dal quale prenderà il nome. 
In Europa, comunque, la pianta non ebbe subito una grande diffusione e si dovettero aspettare circa 100 anni prima che spopolasse tra i giardini. Raggiunse la notorietà grazie al romanzo di Alexandre Dumas “La signora delle Camelie” edito per la prima volta nel 1848, solo da allora il fiore prediletto da Marguerite Gautier, la protagonista del romanzo, ebbe grande notorietà.
Dopo il 1848 il fiore iniziò a diffondersi anche nel campo della moda, veniva utilizzato come decoro nelle scollature e negli orli degli abiti delle nobildonne e gli uomini scapoli lo inserivano nel bavero del frac per attirare l’attenzione delle dame. Divenne il fiore prediletto e più usato da Coco Chanel che lo inserì costantemente nei tailleur di sua creazione.


E’ una pianta che si adatta facilmente ai vari climi ma per svilupparsi al meglio predilige le zone ombrose. La specie più coltivata è la camelia japonica che presenta foglie di colore verde scuro lucente e fiori di vari colori e sfumature: bianche, rosa, rosse e diversa forma: aperti o appiattiti, semplici o doppi, generalmente privi di profumo.


Il significato più importante attribuito a questi fiori è il sacrificio, la loro caratteristica è infatti di non perdere i petali uno ad uno ma di cadere interi dalla pianta. Regalarla è un pegno e allo stesso tempo un impegno ad affrontare ogni sacrificio in nome dell'amore.
Quante camelie abbiamo regalato finora senza saperlo? A chi? Perché? Vi lascio con queste domande e vi auguro una serena domenica.

domenica 8 novembre 2015

Gelsomino. Profumo che inebria.

Buongiorno amici dalla "mia mensolina fiorita" notturna.
Non ci crederete ma ho scattato questa foto l'altra sera, in pieno autunno: una profumatissima siepe di GELSOMINO.
Il nome gelsomino viene dalla parola persiana yasmin, che significa fiore profumato. Il nome Jasmine viene utilizzato anche come nome proprio, con il significato di dono di Dio. 
Originaria delle colline ai piedi delle pianuredell'Himalaya e del Gange, la pianta di gelsomino è stata coltivata e portata in India, Cina, Medio Oriente e altre regioni, da lì si diffuse in Francia, in Italia e nel Mediterraneo.
È un rampicante molto amato non solo per la bellezza dei suoi piccoli fiori bianchi, ma soprattutto per il suo profumo inebriante.
Le donne del sud-est asiatico usano i gelsomini per adornarsi i capelli.
In Cina, il gelsomino è stato utilizzato per il tè per secoli, e alcune culture credono che bevendo il tè al gelsomino ogni giorno si possano prevenire malattie come il cancro. Nell'aromaterapia, il gelsomino è un antidepressivo e rilassante che aiuta a combattere la fatica e la tensione.
Nel linguaggio dei fiori il gelsomino rappresenta rappresenta la modestia, la sensualità e l'attaccamento.
A me il profumo di gelsomino ricorda le estati in Sicilia, soprattutto la sera quando arriva a folate con il vento caldo...meraviglioso. E a voi?
Buona domenica.

domenica 1 novembre 2015

Crisantemo. Fiore di vita.

Buongiorno amici, ve lo aspettavate oggi eh...sulla "mensolina fiorita" non poteva che spuntare il CRISANTEMO dal greco "chrysòs anthemon" ossia "fiore d'oro".
Anticamente e tradizionalmente, in tutto il mondo, simbolo di gioia, festa, vitalità.
Viene utilizzato in Cina e in Korea per i matrimoni, i compleanni e per le celebrazioni più importanti; in gran parte dell’Europa centrale sono tra i fiori più regalati, e assumono i significati delle rose.
Esistono centinaia di varietà di crisantemo, di tutti i colori e di tutte le taglie; con petali enormi e carnosi, o sottili e lineari; a pompon, piatti, a margherita.
In Italia il crisantemo fiorisce alla fine di ottobre e proprio per la concomitanza della fioritura con la celebrazione dei defunti si è soliti utilizzare i crisantemi per ornare le tombe dei nostri cari . Per questo, solo in Italia, questo fiore è associato alla tristezza ed è poco utilizzato in mazzi e bouquet.
Peccato, perché si tratta di fiori bellissimi, associati a valenze assolutamente positive.
In Giappone è il fiore nazionale e la
sua bellezza viene celebrata ogni anno dall'Imperatore che, in occasione della fioritura, apre al pubblico i giardini della Reggia, presentando le più recenti varietà a tutti gli invitati. Il significato che il Mondo Orientale è solito attribuire al crisantemo è dunque quello di vita e felicità.
Anch'io ho portato dei crisantemi al mio papà, nella certezza che la sua vita non sia finita qui, ma che continui nell'eternità e nel cuore di tutti quelli che lo hanno amato. E questo mi rende felice.

domenica 25 ottobre 2015

Callistemon. Stami come piume.

Buongiorno amici, pensate che ieri proprio mentre mi stavo chiedendo che fiore mettere sulla "mensolina fiorita", è spuntato da dietro l'angolo questo fiore un po' bizzarro.
Il suo nome è CALLISTEMON ed è originario dell'Australia.
È un arbusto sempreverde e appartiene alla famiglia delle mirtacee, come il comune mirto. In effetti i fiori dei callistemon molto ricordano quelli del mirto: sono costituiti da piccoli petali, che passano quasi completamente inosservati, la parte che più si nota invece sono i lunghi stami rosso fuoco, riuniti in un mazzetto allungato la cui sagoma ricorda quella di un piumino per spolverare.
Ed è proprio qui l'origine del suo nome, infatti Callistemon deriva dalla lingua greca ed il suo significato è: "kalos", ossia bello e "stemon" ovvero, stame.
Un nome molto appropriato che sottolinea la bellezza di questa fioritura generosa ed appariscente che adorna con un tocco esotico i giardini e i terrazzi delle nostre città.
Va piantata in posizioni ben soleggiate perché, pur sopportando brevi periodi di freddo, teme l'ombra.
Resterete sorpresi dalla durata dei fiori, dall'inizio della primavera a ottobre inoltrato.
Una curiosità: L’olio essenziale estratto dalle foglie, che ha come costituente principale il cineolo (eucaliptolo), è noto per le sue proprietà antisettiche, espettoranti e broncodilatatorie.
Allora...un bel respiro, un tocco di rosso e buona domenica a tutti!

domenica 18 ottobre 2015

Fucsia. La grazia di una ballerina.


Buongiorno a tutti gli amici dalla mia "mensolina fiorita",per voi oggi le forme aggraziate e i colori esuberanti della FUCSIA.
Sono tanti i nomi che sono stati attribuiti a questa incredibile pianta per il suo tocco delicato: trombettine, campanelle del Paradiso ... gli inglesi le chiamano Ladies' eardrops ovvero orecchini delle dame. perchè la loro forma ricorda il pendente di graziosi orecchini.

Fu Charles Plumier un frate francescano francese che nel 1693, notandole mentre si trovava in Messico, una volta ritornato in Europa le disegnò rivelando così la loro esistenza e chiamandole Fuchsia, in onore di Leonhart Fuchs, un medico bavarese che nel secolo precedente aveva realizzato uno degli erbari più importanti d'Europa. Fu però nel secolo successivo che questa bellissima pianta iniziò a diventare di moda e ad essere presente nei salotti e nei giardini delle case.

Il colore predominante dei suoi fiori fra il rosa ed il violetto ha dato origine al nome del colore fucsia.
I rami arcuati e sottili che si chiudono in un’esplosione di boccioli lucidi, l’abbondanza del fogliame, la forma dei fiori simili a tante lievi ballerine che volteggiano e danzano sospese nell'aria, rendono la fucsia sinonimo di leggiadria ed emblema della grazia interiore ed esteriore. 

Fatene dono a chi volete dare un attestato di riconoscimento per un animo elegante, delicato e gentile.
Buona domenica!

domenica 4 ottobre 2015

Erica. Romantiche brughiere.


Dalle brughiere più romantiche e dalle atmosfere più magiche,buongiorno dalla mia "mensolina fiorita": ecco a voi l'erba delle fate, l’ERICA.
Una pianta molto diffusa in Europa, sia per la sua crescita spontanea, sia per le numerose coltivazioni che ne vengono eseguite.

In passato si raccoglieva questa pianta per creare delle scope o preparare decotti utili contro problemi di stomaco o per purificare le vie urinarie; nell'ottocento assunse il significato di pianta solitaria per la sua capacità di resistere e di crescere nelle zone più impervie e difficili mantenendo nel linguaggio dei fiori il significato di perseveranza.

Pianta ornamentale, pianta medica e pianta magica, si credeva infatti che tenesse lontani spiritelli, folletti e streghe e si usava per potenziare amuleti e talismani.
A risultare particolarmente attraenti sono le piccole spighe di campanule colorate, molto resistenti e dalla lunga durata, e le foglie lineari, che dotate di un colore molto brillante, la rendono perfetta anche per essere utilizzata come decorazione in ghirlande, centrotavola e addobbi di diversa natura.

Andando a gettare uno sguardo tra le leggende che caratterizzano questa fioritura, ve ne è una interessante riguardo l’erica bianca.
Quest'ultima è uno dei simboli portafortuna più diffusi in Scozia.
La pianta, molto diffusa nel territorio nelle diverse tonalità, è donata alle persone alle quali si vuole più bene, soprattutto con l’augurio che possa vivere in un matrimonio felice. In questo caso appena colta, viene legata con un nastro in tartan.
Regalatela o compratene un paio di vasetti e avrete subito un'atmosfera da “Cime Tempestose” in giardino o in casa! Buona domenica.

domenica 27 settembre 2015

Sterlizia. Maestà e nobiltà.

Buongiorno a tutte le amiche e gli amici dalla mia "mensolina fiorita" che oggi ospita la STERLIZIA. 
Questo fiore molto apprezzato per il suo portamento elegante e per i suoi cromatismi a contrasto, è altrettanto noto come “uccello del paradiso”, la sua sagoma infatti fa pensare al becco e alla testa piumata di un uccello allegro e vistoso.
La sterlizia è una pianta sempreverde perenne, si sviluppa a cespuglio, con foglie enormi, steli lunghi e dritti, grandi fiori simili a creste con petali arancio vivo e uno stame viola molto evidente al suo interno.


Originaria dell’Africa meridionale, fu introdotta in Europa nel 1700 e subito dedicata a Carlotta-Sofia di Meclemburg-Strelitz, vedova di re Giorgio III. Questa felice associazione iniziale, unita a oggettive considerazioni di carattere estetico, spiega il significato normalmente attribuito al fiore, che indica, appunto, maestà e nobiltà.
Nella sua zona d'origine, il Sudafrica, è così pregiata che presso alcune tribù viene usata solo per adornare la capanna del capo o dello stregone.


E ora un consiglio: quando pensate che i fiori di sterlizia sono appassiti in realtà non lo sono affatto; tagliate il ciuffetto giallo e arancione che spunta dalla spata e guardate dentro la guaina; scoprirete un gruppo di nuovi fiorellini che potete tirar fuori con un uncinetto o un bastoncino e molta delicatezza.
E tra regine, stregoni e uccelli del paradiso variopinti vi auguro...una buona domenica
!

giovedì 24 settembre 2015

"L’autunno è una seconda primavera, 
quando ogni foglia è un fiore."

(Albert Camus) 

domenica 20 settembre 2015

Agapanthus. Il fiore dell'amore.

La "mensolina fiorita" vi dà il buongiorno con un AGAPANTHUS, fiore meraviglioso dai colori freddi, i colori tipici dei fiori che amano l’ombra, invece l’agapanto è la pianta del sole, della luce, del calore e...dell'amore, come richiama il suo antico nome: dal greco “agape” (amore) e “anthos”(fiore).

L’agapanthus è una pianta perenne. Non muore nemmeno se privo di acqua, la sua origine è sudafricana,
poche gocce e lui riprende vita. Nemmeno il freddo lo uccide, scompare per qualche mese ma ai primi tepori riemerge dal terreno, imperturbabile e pronto a rinverdire l’aiuola che lo ospita con una esplosione di fiori sferici, enormi e bellissimi, regno incontrastato di insetti laboriosi.


Blu o bianchi o viola, i suoi fiori sono tutti straordinari, spiccano sugli altri non soltanto per la loro statura, quanto per la loro eleganza e robustezza.
E’ sicuramente un fiore magnifico da sistemare nel proprio spazio verde di casa, giardino o balcone che sia. Sarà anche perfetto da regalare alla persona che più si ama, per esprimerle un messaggio di amore in modo elegante e raffinato.


Auguro a tutti una buona domenica, circondati da tanti....agapanthus!

domenica 13 settembre 2015

Magnolia. Dignità e perseveranza.

Buongiorno amici, la "mensolina fiorita" ospita oggi un fiore dall'incredibile bellezza: la MAGNOLIA Grandiflora.

Questo fiore deve il suo nome a Pierre Magnol direttore del giardino botanico di Montpellier .
La Magnolia ha origini molto antiche, anzi preistoriche e la si può trovare in diverse parti del mondo,dall'America all'Asia. 
Nel periodo in cui venne importata in Europa era considerata una pianta molto delicata fino a quando un botanico non provò a piantarla nel suo giardino, dove visse oltre 100 anni.

Fin dai primi del '900 era considerato un albero di buon auspicio, veniva piantato vicino alle case per augurare forza alle fondamenta della dimora stessa. E proprio di forza si tratta, pensate che può raggiungere anche i 30 metri. 
I fiori hanno i petali color crema-avorio combinato in una pasta densa, morbida e levigata e sprigionano una fragranza intensa e dolce che evoca l’aroma del limone.

Nel linguaggio dei fiori significano dignità e perseveranza.

Una curiosità: in Cina la magnolia è utilizzata frequentemente anche in cucina. Famose sono, infatti, le frittelle di petali di magnolia, che costituiscono un facile ed insolito dessert. I petali di Magnolia grandiflora, tolti da corolle appena sbocciate, vengono immersi in una pastella e fritti in olio di semi. Ancora caldi e croccanti vengono cosparsi di zucchero a velo profumato con cannella e serviti con una tazza di tè verde. A me piacciono di più sull'albero. E a voi? 
Buona domenica a tutti!


domenica 30 agosto 2015

I fiori d'Irlanda.





Buongiorno dalla mia mensolina fiorita oggi in "special Irish edition"🍀
Non potevo non mostrarvi i sorprendenti fiori che ho visto in questa terra.


Chiamarla "verde Irlanda" non basta. Infatti su tutta l’isola, dalle montagne al mare, macchie di giallo, arancio, bianco, cremisi, rosa porpora o viola splendono sulle mille sfumature di verde.
Le eriche abbarbicate sulle rocce si tuffano in mare insieme alle ginestre spinose, le fucsie danzano come ballerine su enormi siepi e la crocosmia arancione delinea i bordi delle strade.


Persino le fenditure tra le rocce accolgono piccoli capolavori della natura.


Vi invito a fare una passeggiata tra questi paesaggi e vi auguro una felice domenica, variopinta come questi fiori.



.





domenica 23 agosto 2015

Trifoglio. Fertilità e abbondanza.

Cari amici, il buongiorno di oggi viene da una terra meravigliosa di cui questa pianta ne è il simbolo. 
Si, avete indovinato,viene dall'Irlanda ed è il TRIFOGLIO.
Qui si chiama SHAMROCK, si dice che la sua forma a tre foglie sia stata utilizzata da San Patrizio durante le sue lezioni per rappresentare la santa trinità biblica (Padre,Figlio e Spirito Santo) con ciascuna entità integrata e parte del tutto; ma lo shamrock era venerato anche molto tempo prima dai Celti gallesi e dai sacerdoti druidi che affermavano avesse poteri magici.
I popoli d'Irlanda, videro nel trifoglio una fonte di cibo per il bestiame, molto abbondante su tutto il territorio per questo acquisì connotazioni di fertilità, abbondanza, stabilità e fecondità.
Come potete immaginare la parola trifoglio deriva dal latino trifolium che significa costituito da tre foglie.
A livello fitoterapico il trifoglio ha un effetto calmante che si palesa attraverso la sua infusione in acqua calda. E’ tra l’altro simbolo di fertilità perché in grado di sintetizzare in maniera perfetta l’azoto atmosferico “concimando” i terreni.
I fiori che sbocciano in primavera ricoprono i prati temperati con le loro tonalità di un delicato rosa-viola ma possono anche essere bianchi e hanno un dolce nettare molto amato da api e farfalle.
Eccezionalmente il trifoglio può avere quattro foglie, in quel caso è considerato un simbolo di buona fortuna a causa della sua rarità.
Secondo la tradizione irlandese, ogni foglia sarebbe il simbolo di una caratteristica diversa fortuna, più propriamente:
Rispetto
Abbondanza
Amore
Salute
Allora oggi...quadrifogli per tutti e buona domenica! 🍀

martedì 18 agosto 2015

"Tre cose ci sono rimaste del paradiso;
Le stelle, i fiori e i bambini."

(Dante Alighieri)

domenica 16 agosto 2015

Digitalis purpurea. Dolce e crudele.

Buongiorno cari amici,guardate che meraviglia questo fiore,si chiama DIGITALE,anzi, DIGITALIS PURPUREA.

Il nome deriva dalla sua forma che assomiglia alle dita di un guanto. Infatti è anche detta "ditale della Madonna", in inglese "Virgin Mary's glove" e in francese "Gant de Notre Dame".
Si credeva che questa pianta tenesse a debita distanza il demonio se coltivata in giardino.


La digitalis è nota sin dall'antichità e ricorre spesso in letteratura, da Ovidio alla poesia del Pascoli che ne porta il nome e la considera un "fior di morte".
Tutte le parti di questa pianta sono infatti estremamente velenose ma è la più importante tra i digitalici naturali che vengono impiegati nella cura dei problemi al cuore. È uno stimolante cardiaco, tuttavia lo scarto tra una dose terapeutica e una letale è davvero minimo.


Il folklore afferma che le volpi le facessero scivolare sulle loro zampe come guanti e stivali per rendere silenzioso il loro avvicinamento mentre cacciavano o razziavano i pollai. 


Vi consiglio comunque di non regalare mai questo fiore poiché nel linguaggio dei fiori il suo significato è falsità. 
Io dunque non ve la regalo, vi lascio i bei versi del Pascoli che parlano di lei:
"Quel fiore ha come un miele che inebria l'aria; 

un suo vapor che bagna l'anima 
d'un oblio dolce e crudele".
Buona domenica!

domenica 9 agosto 2015

Dalia. Per dire grazie.

Un buongiorno multicolore dalla mia "mensolina fiorita". Non sono proprio riuscita a decidere quale fosse la più bella DALIA tra quelle che avevo fotografato,così ho fatto un collage per mostrarvene alcune.
Le dalie infatti sono fiori di grande variabilità, diverse nel colore, nella forma e nel portamento della pianta.


È originaria del Messico, da dove fu trasferita in Europa con grandi difficoltà, dovute principalmente al viaggio molto lungo che i bulbi dovevano affrontare.
In Europa, quello delle dalie fu un successo annunciato. I botanici del Seicento, infatti, ne furono entusiasti prima ancora di averle potute toccare con mano, grazie ai disegni inviati dagli esploratori del Nuovo Mondo. Per circa un secolo questi fiori rimasero appannaggio di pochi e si fecero ammirare solo sulla carta, fino a quando, agli inizi del Settecento, le prime radici tuberose fecero la loro comparsa nelle regioni mediterranee. La diffusione fu immediata e, almeno inizialmente, prese due strade diverse: quella delle serre, naturalmente, ma anche quella delle cucine. Le numerose ricette del tempo testimoniavano infatti i più disparati tentativi di rendere appetitosi i tuberi radicali, ma con scarsissimi risultati (pare che abbiano un gusto pessimo).
Ben più fortunata ebbe invece la via dei giardini, dove le dalie comparivano numerose e in sempre nuove versioni.
Il poeta Goethe era un grande
ammiratore di questo fiore, del quale ha, in più occasioni, elogiato la bellezza.
Alla dalia viene associato il significato di gratitudine e riconoscenza.
Regalatela per ringraziare una persona che ha fatto qualcosa per voi o magari semplicemente per esprimere riconoscenza a chi vi dona gioia ogni giorno.
Buona domenica d'agosto!

domenica 2 agosto 2015

Girasole. Positività e ottimismo.

Un buongiorno raggiante dalla mia "mensolina fiorita", ho fotografato per voi oggi dei GIRASOLI sorridenti in piena campagna toscana.

Il nome latino è helianthus annuus e proprio come il nome comune significa "fiore del sole".
Con il suo ampio disco segue il sole nell'arco della giornata, in modo da ricevere la luce solare diretta per il maggior numero di ore possibile.
Gli helianthus sono originari del continente americano dove venivano coltivati per scopo alimentare dagli Aztechi e dagli Inca.
L'introduzione in Europa avvenne nel 1500, dove cominciarono prestissimo a venire coltivati prevalentemente per ricavarne olio dai semi.


La mitologia greca, attraverso le metamorfosi di Ovidio, ci racconta la storia della ninfa Clizia, del dio Apollo e del girasole. Apollo, secondo il mito, in quanto dio del sole attraversava con il suo carro infuocato il cielo mentre l'innamorata ninfa Clizia lo seguiva incessantemente con il suo sguardo. Fu così che Apollo, non interessato all'amore della bella Clizia, dopo nove giorni la trasformò in un Girasole.
Come non ricordare poi il quadro dei ‘Girasoli’ di Van Gogh, simbolo della felicità e dell'ottimismo di quel periodo, rimasto unico nella vita dell'autore.


I girasoli sono i fiori ideali da regalare per una laurea o per un amico o un collega che ha raggiunto un traguardo importante: con la loro solarità si prestano infatti a rappresentare vittoria e successo.
È anche il fiore perfetto da regalare a chi si vuole augurare una pronta guarigione o a cui si vuole infondere positività e ottimismo: regalare un girasole sarà come donare un raggio di sole. 


E allora oggi ve lo regalo io, un girasole radioso e luminoso, a tutti, e buona domenica!

venerdì 24 luglio 2015

"Osservare i fiori è rilassante.
Non possiedono emozioni nè conflitti"

(Sigmund Freud)

domenica 19 luglio 2015

Buddleia. L'albero delle farfalle.

Good morning to everyone from my "British flowered little shelf".
Non c'è giardino qui in Inghilterra che non abbia una pianta di BUDDLEIA detto "albero delle farfalle".


Splendido arbusto, coi suoi rami graziosamente piegati ad arco, fiorisce nei mesi di agosto e settembre ed è una vera ed irresistibile attrazione per tutte le farfalle che vagano in cerca di nettare, conferendo una nota di estrema naturalezza ai giardini nei quali viene messo a dimora. Anche le api sono fortemente attratte dal nettare dei suoi fiori, profumati di miele.
Questa pianta appartiene ad un genere davvero numeroso, più di quanto non si creda; esistono infatti circa un centinaio di specie, tra arbustive e arboree, alcune di queste arrivano a misurare anche più di 30 metri.


Fu il medico e naturalista scozzese William Houston, che nel 1730 scopri il primo esemplare di Buddleja nelle terre del Sud America, mentre
il nome è un tributo al pastore inglese Adam Buddle, medico ma soprattutto appassionato di botanica. Egli fu l’inventore degli erbari: compendi che illustrano il mondo vegetale raccogliendo esemplari specifici e facendoli essiccare.
La Buddleia allo stato spontaneo ha fiori color lavanda o purpurei, ma le varietà e gli ibridi possono essere anche bianchi, malva, rosa o giallo-arancio. Piantatene una se avete un giardino o regalatela a chi lo ha, insieme alla buddleia arriveranno anche tante amiche svolazzanti portatrici di gioia e colori.
Have a good Sunday!

domenica 12 luglio 2015

Ortensia. Distacco.

Cari amici, oggi per voi una "British flowered little shelf". Non potevo non mostrarvi i colori di queste meravigliose ORTENSIE che con le loro forme sferiche sembrano tante mongolfiere adagiate sui cespugli del giardino di una tipica semi-detached house.



Il suo nome scientifico è Hydrangea, la si può trovare in diverse tonalità di colori: dal bianco al blu passando dal rosa al violetto, il suo colore dipende unicamente dalla composizione del terreno in cui cresce: se ricco di ferro il suo colore tenderà al viola-blu, mentre se ne è povero tenderà al rosa-bianco.
Il nome comune Ortensia, fu invece coniato dal botanico francese Philibert de Commerson che, da uno dei suoi viaggi in Asia, portò con se questa pianta, introducendola nell'ecosistema Europeo. Per i toni dei suoi colori e profumi delicati e eleganti, decise di chiamarla così in onore di Hortense Lapeaute, la donna di cui era follemente innamorato, ma purtroppo sposata con uno dei suoi migliori amici, l'astronomo Jerome La Lande. Questa storia, fa dell'Ortensia una delle piante simbolo dell'amore e del romanticismo, ma che cela significati non sempre molto positivi e adatti a situazioni romantiche.


Nel linguaggio dei fiori infatti significa distacco, non è consigliabile regalare un'ortensia ad amici o sopratutto alla persona amata, il gesto potrebbe essere interpretato come la mancanza di voglia, o come disinteresse totale a approfondire la relazione in questione. Allora...non regalatele, compratele per voi,sono così belle.
Have a good sunny Sunday!

lunedì 6 luglio 2015

"Pochi sanno che la rosa ha sete
e tanti pensano
che Dio l'abbia creata per loro"

(Alda Merini)

domenica 5 luglio 2015

Plumbago. I fiori del cielo.

Osservando il cielo azzurro di questi giorni ho pensato di colorare la "mensolina fiorita" della stessa tonalità, così ho scelto il PLUMBAGO.


È un rampicante sempreverde aggraziato e leggero, originario dell'Africa settentrionale, con fiori di un delicato azzurro cielo, capace di formare magnifici cespugli o folte coperture fiorite e di ricoprire in modo scenografico e affascinante qualsiasi tipo di muro, recinzione o pergolato.
Gli splendidi "ombrelli" di fiori di Plumbago compaiono da aprile a fine ottobre; particolari e ornamentali sono anche le caratteristiche foglioline della pianta: molto piccole, ma di un verde intenso e brillante.


Quella che viene considerata la teoria più credibile in merito al suo nome è senza dubbio che sia ispirato al colore dei fiori che ricordano quello del colore del cielo quando è nuvoloso e quindi tendente al plumbeo. C’è chi invece sostiene che esso sia legato alla caratteristica colorazione scura che prendono i denti quando si masticano le radici della pianta, perfetta per curare il mal di denti.
Sembra che nell’antichità il plumbago venisse addirittura utilizzato per combattere una patologia oculistica mangiandone nell’interezza il fiore.


Qualcuno lo chiama “Gelsomino azzurro” ma in realtà, non ha niente a che fare con il gelsomino, visto che non esistono gelsomini azzurri, così come non esistono plumbago profumate.
Nel linguaggio dei fiori, il plumbago ha il significato di intesa e complicità. 


A tutti buona domenica azzurra, di cielo e di mare!

venerdì 3 luglio 2015

Papavero rosso. La consolazione.



Cari amici, per la "mensolina fiorita itinerante" di oggi ho scelto i PAPAVERI.

 John Ruskin (scrittore, pittore, poeta e critico d'arte inglese, (1819-1900) definì il papavero "il fiore più completo, più genuino e assolutamente puro; dentro e fuori tutto fiore. Nessuna limitazione di colore dappertutto, nessuna esteriore volgarità, nessun segreto interiore; aperto al sole che l'ha creato, finemente rifinito sopra e sotto, fin giù al più estremo punto di innesto".

La parola papavero potrebbe aver avuto origine dal sanscrito "papa" = cattivo e "vira" = succo, da cui "succo pernicioso". Si narra che Demetra, la Dea dei campi e dei raccolti, avesse riacquistato la sua serenità, dopo la scomparsa della figlia solo dopo aver sorseggiato infusi prodotti con i fiori di Papavero. Da qui il significato principale: è il fiore della consolazione.
Se si considera la cultura romana, il fiore rosso resta centro misterioso dell'oscuro oblio sognante. Ovidio, ad esempio, descrive la notte con una corona di papaveri.


Durante la prima guerra mondiale, in Gran Bretagna, si producevano ghirlande di papaveri che venivano usate per celebrare e ricordare i soldati caduti per la patria.
Così anch'io voglio dedicare una ghirlanda di papaveri a tutte le vittime innocenti cadute per mano del terrorismo. Insieme a una preghiera: che giunga la consolazione ai cuori feriti dei loro cari.

martedì 23 giugno 2015

Il giardinaggio è una cosa che funziona molto per ridare serenità.
Insegna che ci vuole cura e, soprattutto, tempo.
Ma la pianta crescerà e si rafforzerà.
E un giorno farà dei fiori bellissimi.

domenica 21 giugno 2015

Oleandro. Colori e veleno.


La mia "mensolina fiorita itinerante" ha catturato oggi per voi la bellissima fioritura degli OLEANDRI. 
Credo che non ci sia angolo di aiuola, parco, giardino, strada e autostrada che in questi giorni non sia costellato dai suoi colori tenui o accesi.

Ha una struttura arbustiva vigorosa e resistente con radici molto profonde che ricercano acqua per garantire sopravvivenza alla pianta, infatti il suo nome scientifico è Nerium Oleander, dal greco neron che significa acqua.

L’oleandro è una pianta dalla duplice anima: una delle più belle piante ornamentali che possono essere riscontrate alle nostre latitudini, ma al contempo una di quelle velenose più diffuse nell’intera area mediterranea. Plinio scriveva nei suoi diari che era in grado di uccidere anche i serpenti.

Nel linguaggio dei fiori, probabilmente per le sue proprietà tossiche, l'oleandro simboleggia sia l'oblio che la diffidenza.
Regalare fiori di oleandro, o portarne addosso un mazzolino vuol dire quindi: 
"Ti ho dimenticato".
Buona domenica a tutti voi e, mi raccomando...guardare ma non toccare!

giovedì 18 giugno 2015

"Ogni fiore ha una parola cordiale che la natura dirige verso l'artista",

(Auguste Rodin, scultore francese)








Nella foto fucsie ballerine.

domenica 14 giugno 2015

Un bouquet romantico per una dolce sposa.

Cari amici,la "mensolina fiorita" di oggi non capita certo tutte le domeniche. Quello che vedete è il bouquet che ho composto per Maria, un'amica carissima di mia figlia. È una sposa romantica con un vestito da principessa quindi ho scelto per lei le PEONIE che con le loro corolle molto grandi e morbide e i petali disposti a strati, formano come un’ elegante gonna con volant. Un fiore romantico dal dolcissimo profumo che in Cina è considerata la regina dei fiori e simbolo di un matrimonio felice.
Per renderlo più leggero ho aggiunto piccoli fiori di bouvardia, teneri e dolcissimi come la giovane sposa.
La bouvardia,originaria dal                                                                               Messico,significa entusiasmo.


              Buona domenica a tutti e...auguri agli sposi!




 

mercoledì 10 giugno 2015

Monet e i fiori

"Io devo forse ai fiori l'essere diventato pittore"

"Credo che dipingere fiori per me sia diventato un dovere."

Claude Monet (1840-1926)








martedì 9 giugno 2015

domenica 7 giugno 2015

Bougainville. Per dare il benvenuto.


Buongiorno a voi dalla "mia mensolina fiorita itinerante" guardate cosa può combinare la BOUGAINVILLE (o BOUGANVILLEA) quando trova la giusta esposizione e le viene lasciato spazio.

 È un rampicante vigoroso, vistoso che incornicia balconi, giardini, abitazioni e per questo le è stato attribuito il significato di "Benvenuto".

Proviene della zona tropicale e subtropicale dell'America Meridionale e con il suo nome vuole onorare il navigatore Louis Antoine de Bougainville che, nel corso di suoi suoi innumerevoli viaggi, portò alla luce proprio il primo esemplare di tale specie e se ne appassionó al punto da portarla in Europa.

La Bouganvillea ha vistosissime brattee fogliari che circondano i piccoli fiori e possono essere rosso carminio, rosa magenta, cremisi, violetto, tortora, albicocca o bianche. Dunque per voi una variopinta domenica d'inizio estate!